Foligno 2016-2018.
Progetto site specific dedicato a Foligno.
Tre tappe: ‘Una stanza tutta per sé’, solo show di presentazione del progetto, 13 maggio 2016;
‘Cose luoghi e persone’ workshop 2016-2017;
‘Topografia di una storia’ mostra del progetto realizzato e presentazione del catalogo, febbraio 2018, con il patrocinio del Comune di Foligno.
Catalogo: Add-art edizioni, Spoleto;
testo critico: Carla Capodimonti e Saverio Verini;
intervista all’autrice: Alessia Vergari, Add-art edizioni, Spoleto;
design: Lara Vitali
assistente di produzione + fotografa di backstage: Simona Zanna
Assistente editing: Beatrice Discepoli (Foto Discepoli, Assisi)
progetto allestimento: arch. Laura Bacchi;
editor: Martina Mencarini;
ufficio Stampa: Angela Giorgi;
location mostre/video: Zut!;
partner: Multiverso Foligno – Coworking, Boudoir Crèatif, Foligno:
Il progetto
‘Topografia di una storia’, è volta a produrre un’opera site specific, dedicata a Foligno, ai suoi luoghi e ai suoi abitanti.
‘..I luoghi scelti, nella dimensione simbolica che assumono per i protagonisti del progetto, saranno al centro di un lavoro di produzione fotografica che costituirà la testimonianza tangibile della narrazione collettiva. Mettendo in scena i racconti di ogni partecipante, il passato si incontra con le condizioni attuali del territorio, creando un legame tra la vita dei protagonisti e la storia della città. Il progetto intende coinvolgere attivamente gli abitanti di Foligno, sia come narratori che come attori delle storie che raccontano; il lavoro svolto confluirà poi nella mostra finale ‘Topografia di una storia’ che debutterà nel 2017, durante la quale verrà presentato il libro-catalogo che sarà prodotto come documentazione del progetto.’ – Dal testo critico diCarla Capodimonti e Saverio Verini
“I partecipanti mi raccontano una storia un episodio della loro vita legato ad un luogo della propria città e io procedo mettendo in scena questi racconti dove loro diventano gli attori delle loro storie-ricordi. Il progetto è inevitabilmente un ponte a cavallo tra il passato e il presente sia per i partecipanti che per i luoghi poiché entrambi sono mutati grazie all’azione del tempo e con la mise en scene, si crea un cortocircuito dove i loro ricordi vengono congelati nel presente diventando durevoli e impressi verso il futuro collettivo. Lavorare con le storie delle persone, con i luoghi intimi o sociali, o con le storie di quartiere è come avere a che fare con le favole: ognuna è al tempo stesso diversa e archetipo, quindi di tutti.” – Valeria Pierini
Backstage #1
Backstage #2
Backstage #3
Ph.: Simona Zanna
le storie di quartiere sono come le favole: ognuna è al tempo stesso diversa e archetipo quindi di tutti.
‘In fin dei conti quando sei bambino, dopo la famiglia, l’altra cosa a cui appartieni è il tuo quartiere’.
Ph: Valeria Pierini
Backstage #4
Ph.: Simona Zanna
Ph.: Valeria Pierini
Backstage #5
Ph.: Simona Zanna
Backstage #6
ph.: Valeria Pierini
ph.: Daniela Innocenzi